Il nome di Tinos è preellenico, si collega con la parola, dall'alfabeto fenice, Tannoti (serpente). Tinos si chiamava oppure Ofiousa (piena di serpenti). Si suppone che il deo e protettore dell'isola Poseidon eliminò questi serpenti.
I primi abitanti furono i Pelasgi, seguiti dagli Iones, gli Ateniesi, i Macedoni, i Tolemei e i Romani. Impianti domestici dall'epoca Neolitica, Geometrica ed Arcaica sono stati individuati sull'isola.
Il centro storico dell'isola, dall'epoca geometrica sino il 5° secolo a.C. e dall'epoca di Gizes fino l'occupazione dai Turchi, fù Xombourgo. Xombourgo oggi si chiama la montagna rocciosa (altitudine 540m.) e si trova sul centro della parte est di Tinos ed è inespugnabile di natura perchè l'accedere su esso dai tre lati è impossibile. A Xombourgo fù costruita l'acropolis ed al sud di essa fù sviluppata la città dell'epoca geometrica, arcaica e classica sino il 5° secolo a.C. Dopo, e sempre nella stessa posizione, il Burgo Veneziano sviluppò la sua città.
Il 480 a.C. prima della battaglia marina di Salamina, la triiris (imbarcazione di guerra) Tiniana di Panaitios venne unita con la flotta greca e i suoi membri diventarono ottimi informatori dei greci. Il nome di Tinos è scritto sullo tripode della Pizia all'oracolo dei Delfi.
Nel periodo Bizantino l'isola subì numerosi attacchi dai Saracini. Il 1204, dopo la caduta di Constantinopolis alle crociate, Tinos passò nelle mani dei Veneziani, inizialmente come conquista della famiglia Ghizi (1207- 1390) e dopo, fino il 1715, appartenne alla direzione della Democrazia di San Marco. La presenza per molti anni dei Veneziani ha avuto un ruolo molto importante sulla formazione sociale, culturale e politica del carattere di Tinos. Questa presenza ha portò Tinos ad essere il rifugio dei greci perseguitati, assicurando le loro vite. Infuenzò la composizione sociale con la costruzione di un sistema particolare di Feudalismo. Influenzò oppure la cultura e la religione (presenza del dogma catolico).
IL 1715, i Turchi conquistano l'isola ma la loro presenza fù formale. Tinos, approfittò questo trattamento privilegiato e subì un'importante progresso. Diventò direzionalmente autonoma e fiorì economicamente sviluppando il commercio e le manodopere. In pratica, Tinos fù la capitale economica delle Cycladi e la chiamarono “piccolo Parigi”. L'arte della scultura dei marmi fiorì e Tinos diventò il centro più grande della Grecia. Questa arte viene ereditata ai più piccoli membri delle famiglie che continuano a progredirla in tutta Grecia, la Piccola Asia e la penisola Balcanica.
Il periodo dell'occupazione russa fù breve (1770-1774) però l'influenza architettonica delle chiese (ritmo Basilica) è ovvia. Il 31 di Marzo del 1821 la prima torre che alzò la bandiera della rivoluzione contro i Turchi fù quella di Tinos, la Exo Meria. Il 30 di gennaio del 1823 verra trovato il quadro di Megalochari dopo una divina visione di Agias Pelagias.
Il 15 di Agosto del 1940 gli italiani silurano la nave incrociatore “Elli” sul porto di Tinos, il giorno prima della festa popolare. Nel periodo dell'occupazione italiana e tedesca gli abitanti soffrirono di fame. La resistenza degli abitanti di Tinos contro le forze di occupazione fù importantissima. Tinos nel corso degli anni divenne il simbolo di fede per tutta l'Ortodossia.