NAXOS

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Nel cuore dell'Egeo, Naxos è un'isola con grande storia e intensa presenza alla costruzione della civiltà Ellenica. Naxos fù abitata dagli anni preistorici. Zeus, il padre degli dei, nacque a Creta ma crebbe a Naxos. Zeus regala suo nome alla montagna più alta di Naxos Za (1004m). Dionisos, il dio del vino, incontrò a Naxos Ariadne dea della fertilità. La loro unione eriditò l'isola i vigneti e la terra fertile.  

Oggi che Naxos ha uno sviluppo turistico importante, molti abitanti esercitano ancora altre preofessioni. L'agricoltura, le cave di marmo, il commercio occupano grande parte della popolazione di Naxos. Naxos ha un area cosmopolita di una destinazione turisrica  e nello stesso tempo mantiene i suoi colori tradizionali e la sua cultura popolare. Le infinite spiagge di sabbia, il mare pulito, i cedri a lungo delle coste sud, sud ovest  e nord formano dei paesaggi bellissimi. Gli amanti di windsurf troveranno le condizioni ideali per praticare il loro sport. I meltemi che soffiano d'estate nel corso della giornata, saranno i loro alleati.

Per gli amici della bicicletta, Naxos offre percorsi unici. Gli amanti della natura e della marcia troveranno oppure decine di percorsi che attraversano diverse parti dell'isola. Se invece siete interessati a conoscere la vita giornaliera degli abitanti dell'isola e con essa la tradizione popolare, potete visitare i villaggi dove lo straniero (xenos) viene accolto e onorato. Per chi ama la storia verrà impressionato dalla ricchezza dei monumenti di Naxos. Forse da nessuna altra parte del mondo non esiste un pezzo di terra cosi piccolo che concentra importanti monumenti dalle diverse epoche della storia. Per chi ama il divertimento notturno, Chora offre diverse alternative e soprattutto d'estate non dorma mai.

Età della pietra: Reperti archeologici dimostrano la presenza di una società sviluppata gia dal 4° milenio a.C. Da quel periodo e poi, Naxos fù sempre abitata.

Età del rame (3200-1100 a.C.). Naxos fù un importante centro della civiltà Cyclade gia dal 3° milenio a.C. I reperti degli scavi archeologici di quel periodo sono esposti nel Museo Archeologico di Naxos a Chora e nel Museo Archeologico di Apeiranthou.

All'alba del 2° milenio a.C. i Minoiti dominarono sull'Egeo e dopo di loro questa dominazione passò nelle mani dei Micenei. I Micenei usarono le Cycladi come ponti per la loro espansione all'oriente. Una parte della capitale Micenea di Naxos è stata trovata sotto la piazza di Mitropolis a Chora (sito archeologico di Grottas).

Epoca geometrica (1100-700 a.C.) Naxos fù abitata negli anni sucessivi dagli Iones e per l'isola cominciò un periodo di grande sviluppo.

Epoca arcaica (700- 480 a.C.) Lo sviluppo raggiunse l' apice nel periodo archaico (7-6 secolo a.C.). Le arti, soprattutto la scultura e la architettura, fiorinono. Questo fiorimento venne aiutato dalla richezza del sottosuolo dell'isola che fù piena di marmo, la materia prima di queste due arti. L'arte di scultura venne rappresentata a Naxos dalle due enormi e semilavorate statue dei Kouri, dal Kouros di Melanes e dal Kouros di Apollo. La ricerca archeologica scoprì due tempi importanti degli anni arcaici, il tempio di Yrion al sud di Chora e il tempio di Gyroula sul posto di Livadi vicino il villaggio di Sagri. Nello stesso periodo (6° secolo a.C.) appartiene il grande tempio di Apollo (Portara), sull'isola di Palatia, sul lato del porto. Il490 a.C. Naxos fù distruta dai Persiani.

Epoca classica (480- 323 a.C.). Dopo la sconfitta dei Persani Naxos diventò membro dell'alleanza Ateniese.

Età Ellenistica (323-41 a.C.) In quel periodo appartiene il monumento di “Pirgos di Cheimarrou” vicino al villaggio di Filoti. Un'altra torre è il “Palaiopyrgos di Plakas” che si trova tra il villaggio di Tripodes e la spiaggia di Plakas.

Età Romana (41-330 d. C.). Il 41 d.C. Naxos divenne provincia Romana e luogho di esilio.

Epoca Bizantina (330-1207 d. C.). L'arrivo del Cristianesimo 4° secolo d.C. trovò Naxos in oscurita. Molte chiese sono state costruite sopra i tempi antichi. Oggi, il numero delle chiese a Naxos supera il 500. La chiesa di Panagia Drosiani vicino al villaggio di Moni e Panagia Protothroni al villaggio di Chalki, sono due monumenti molto importanti del periodo Paleocristiano. Negli anni Bizantini appartiene il monastero fortificato di Fidoti Christou, fuori dal villaggio di Danakos. Nello stesso periodo i Bizantini costruissero molti castelli. Uno dei quelli è il castello di Kalogeros, costruito sulla cima di una bassa ma impervia montagna sul lato nord dell'isola. All'ovest del bacino di Tragea, si trova il Apano Kostro. A Naxos centrale si trova il castello di Apalirio, costruito sulla cima della montagna. Su le falde di questa montagna si trovava la capitale Bizantina di Naxos.

Impero Veneziano (1207 – 1537 d.C.) Il 1207 Marco Saudo, sbarcò con i suoi uomini salla baia di Agiassos e dopo un'assedio, occupò l'isola. Successivamente occupò 18 isole del mar Egeo, fondò il Ducato di Egeo con sede a Naxos e impose il Feudalismo. Spostò la capitale dal castello di Apalirio a posto dove sta oggi la Chora. Sulla collina che è la naturale acropolis di Naxos, Sanudo costruì il castello di Chora usando come materiali le pietre della rovinata città antica. I nobili costruirono le loro torri come abitazioni estive o per protezione dai pirati. Torri posteriori  (17°  secolo) sono quello si Agias (rovinato ultimamente da un incendio) sulle coste nord di Naxos e quello di Monastiri di Panagias Ypsiloteras, fuori dal villaggio di Galini.

Periodo della dominazione Turca (1537-1829 d. C.) Naxos rimase sotto l occupazione Turca fino il 1829 e dopo venne unita con lo stato Greco.

Storia moderna. Monumento della storia moderna dell'isola sono le miniere di smeriglio sulla parte est dell'isola verso Liona. I prodotti agricoli e l'allevamento del bestiame danno a Naxos l'autosufficienza. Il turismo viene sviluppato dopo il 1980.

Chora di Naxos è la capitale, il centro amministrativo e il porto dell'isola. Offre tutti i servizi sia d'inverno e d'estate. Molti monumenti a Chora come quello di Portara, il sito archeologico di Grotta e il castello veneziano testimoniano l'importante passato della città. A Chora si trova il Museo Archeologico e la collezione folklore e museologica di Vassilios e Katrina Koutelieris. Nei giorni d'estate, le persone si riuniscono sulla spiaggia di Agios Georgios (lunga spiaggia sul lato sud di Chora).Molti però  preferiscono la spiaggia di Grotta, nel nord del paese, vicino al porto. Nel mercato di Chora troverete tutti i prodotti locali, arte popolare, abiti, gioielli. Nelle decine di ristoranti e trattorie è possibile gustare la cucina greca e quella locale. Per quanto riguarda la vita notturna, ci sono negozi per ogni età e gusto. Chora è collegata con tutti i villaggi e le spiagge di Naxos con un regolare servizio bus.

 

Chalki, situata al centro della pianura di Tragea è la capitale e il centro amministrativo del secondo Comune di Naxos quello di Drymalia che comprende li villaggi di Tragea e i villaggi di Naxos montuoso. L'area di Tragea nel centro di Naxos è piena di uliveti e diversi alberi da frutta e viene considerata dai tempi antichi come la parte più ricca e fertile dell'isola. Intorno Chalki, tra gli alberi, possiamo vedere i villaggi di Tragea: Kaloxilos Akadimi, Cheimaros, Tsikalario, Damarionas, Damalas. La località è chiamata "Mikros Mistras" a causa del gran numero di chiese (risalenti dal 6° al 14° secolo).

 

Damarionas. Questo villaggio ha bei palazzi antichi, molti dei quali sono attualmente in restauro. I suoi abitanti sono impegnati nella coltivazione dell'olivo, l'agricoltura e l'allevamento del bestiame. Nel centro del paese si trova una chiesa molto antica quella di Christos, con scolpito iconostasi fatto in legno e vecchie icone.

 

Damalas. Piccolo e pittoresco villaggio con pochi residenti permanenti. Vale la pena visitare il frantoio tradizionale e rinnovato di Damalas e laboratorio di ceramica tradizionale, all'ingresso del paese.

 

Moni. Il villaggio è costruito su una collina, affacciato sul bacino di Tragea. Ha preso il nome dalla chiesa di Panagia Drosiani che prima era un convento. Le sue tessiture sono famosi.

 

Kinidaros. Bellissimo villaggio, famoso per i prodotti animali, ma anche per feste e le sagre. Vicino Kinidaros si trova unaa sorgente con quale i villaggio copre i bisogni idrici. Nella zona si trovano le cave di marmo. Le sere d'estate nelle taverne ci sono feste con musicisti locali.

 

Melanes. Il villaggio è costruito su una valle fertile. Ci sono sorgenti oggi deserte che però una volta alimentavano i mulini ad acqua. Nella valle di Melanes si trovano i villaggi più piccoli, quello di Kourounochori e quello di Mills. La torre Fragopoulos a Kourounochori ricorda che la zona fu una delle più importanti feudi di Naxos nell'epoca veneziana. Vicino Melanes al posto di Flerio, si trova sul bordo di un frutteto, una delle due statue arcaiche di Kouros di Naxos.

 

Potami. Si tratta in pratica di tre piccoli villaggi (Ano, Messi e Kato Potamia) costruite lungo la valle verde e circondati da frutteti. Vecchi mulini danno un colore speciale. La zona è ideale per passeggiate.

 

Sangri. E'costruita sull'altopiano fertile con uliveti, a distanza di 11 km. Sud-est dalla Chora. La zona è molto interessante e ha alcune attrazioni come il monastero-torre di Timios Stavros (16° sec.) recentemente restaurato che ospita vari eventi, il monastero di Agios Eleftherios, le chiese bizantine di Agios Nikolaos, Agios Artemios (8° - 9° sec.), costruito nel periodo di iconoclastia e il Somaripa a Kato Sangri. A sud del villaggio, al posro Giroulas, si trova il tempio arcaico della dea Demetra.

Nel 12° km. della strada principale che collega Chora di Naxos con Sangri, domina la pianura di Agiassos, la Torre Bazeos.

 

Filoti. Dopo Tragea, la strada sale per Za, la montagna più alta delle Cycladi (1004 m.) incontra il villaggio anfiteatrico Filoti costruito sui piedi di Za. Si tratta di uno dei più grandi villaggi di Naxos, molto attivo e vivace. Ha ristoranti, caffè, pub e alcuni negozi. La chiesa del villaggio, Panagia Filotitissa, è tra le più belle di Naxos con icone rari, iconostasi in marmo e un campanile scolpito. Vale anche la pena di visitare la Torre di Barotsi. Da Filoti inizia una strada che conduce alla torre del Cheimarros.

 

Danakos. Un piccolo villaggio, situato in una profonda gola, con abbondante fonti d'acqua che un tempo alimentavano i mulini ad acqua. Vicino al villaggio, in una splendida posizione si trova il monastero Fotodoti, il più antico monastero di Naxos. Dalla chiesa di Agia Marina situata nel bivio per Danako, inizia il sentiero che porta sulla cima di Za.

 

Apiranthos è costruita nel cuore della parte montagnosa di Naxos, sui piedi di montagna Fanari. Il suo nome è "villaggio marmo". Conserva intatta la sua forma architettonica di epoca veneziana. Apiranthos si distingue dagli altri villaggi di Naxos per il dialetto che parlano gli abitanti, le loro tradizioni e i costumi. I suoi abitanti, la maggior parte provenienti dai villaggi di montagna di Creta, arrivarono nel 17° secolo. Rinomato per l'inclinazione alla poesia e all'arte in generale dei suoi abitanti. Le donne sono molto capaci nell'arte della tessitura. Impressionante è la torre di Zevgoli (17° sec.), costruita su una roccia all'ingresso del villaggio. Nei caffè e nelle taverne si può gustare l'unico e famoso vino di montagna di Naxos. Nella regione, ci sono notevoli chiese bizantine. Vale la pena di visitare i quattro musei interessanti.:

 

Keramoti. E'costruito su una valle stretta e profonda. Oltre al vino, Keramoti è famosa per il suo miele. Sulla strada principale, al culmine di Keramoti si trova la chiesa Stavrou. Da questo punto sono visibili le coste orientali e occidentali dell'isola.

Koronos. E'costruita su una valle alle pendici orientali della montagna Koronos ad una altitudine di 540 m. Bellissimo, pittoresco villaggio con vivaci colori. I residenti più anziani, nella loro maggioranza, lavoravano nelle miniere di smeriglio che si trovano nella zona. Con la scoperta di smeriglio artificiale e la chiusura delle miniere, molte persone sono spostate verso le città più grandi. Nei caffè e nelle taverne si può gustare l'unico e famoso vino di montagna di Naxos. Vale la pena visitare il Museo del Folklore. Fuori dal villaggio la chiesa di Panagia Argokoiliotissas, raccoglie ogni anno, in occasione della sagra, migliaia di pellegrini.

Skado. Bel paesino di montagna, costruito su una collina con vigneti.

 

Galanado. Bello e pittoresco villaggio, costruito sulla strada principale per Tragea a 8 km. di distanza dalla Chora. I suoi abitanti sono principalmente agricoltori e allevatori di bestie. Fuori dal paese si trova la torre veneziana Belonias e accanto ad essa la chiesa di Agios Ioannis.

 

Glinado. Villaggio vivace con negozi, taverne e un'allevamento del bestiame molto sviluppato. All'ingresso del paese c'è la chiesa di Agios Nikodimos, patrono di Naxos. All'interno della pianura, tra il Glinado e il mare, a Yria, è stato trovato il tempio arcaico di Dioniso.

 

Agios Arsenios. Villaggio con belle case e cortili ordinate. Bisogna fare una visita alla chiesa di Agios Spyridon. Intorno al villaggio, nella pianura ci sono molte chiesette di campagna e il monastero di Agios Ioannis Prodromos.

 

Tripodes. Bellissimo villaggio con strade lastricate e mulini a vento abbandonati. All'ingresso del paese, la chiesa di Panagias con il vecchio iconostasi scolpito in lengo e icone rare. Sulla strada che collega il villaggio di spiaggia di Plaka si trovano i ruderi della vecchia torre di Plaka.

 

Eggares. Trattasi di un villaggio verde e bello, situato nella parte orientale della valle di Eggares (8 km. Nord-est del Paese). Vale la pena di visitare il Frantoio di Eggares, la torre Pradouna e il monastero di Faneromeni. Nella regione ci sono due dighe artificiali, la diga di Eggares e la diga di Faneromeni che sta in fase di costruzione.

 

Galini. Paese piccolo, con belle case. Costruito nella valle di Eggares (7 km. Nord-est da Chora). Tra il villaggio e la spiaggia di Amiti sorge la torre del monastero Ypsilotera che si usava come base e rifugio per gli agricoltori della regione durante il dominio dei Franchi.

A Naxos, la gente cordiale e amichevole guadagna la simpatia del visitatore con le loro tradizioni, e i costumi.

Nei villaggi ancora sopravvivono elementi del culto dionisiaco, che si manifestano soprattutto nel Carnevale. La Domenica "creatina" appaiono sulle strade i"koudounatoi". Si tratta di giovani con maschere che indossano un mantello con cappuccio, hanno una serie di campane intorno alla vita e al torace e ballano causando rumore. La gente del posto secondo il costume, offre le uova.

Il Martedì grasso vediamo i "foustanelatoi" giovani , senza maschere, che suonano violini.

Le esigenze quotidiane degli abitanti di Naxos dal passato fino oggi si trasformavano in feste. Quando dovevano macellare i maiali domestici, amici e parenti riuniti nei cortili delle case, bevevano e si divertivano. Nello stesso momento si occupavano dell'elaborazione dei maiali macellati dividendo le loro parti per il consumo immediato e per l'immagazzinamento.

La serata del 23 Giugno gli abitanti di Naxos brucciano i cardi. Con rituali, come il passaggio da tre stadine strette e tre chiese, l'impastazione e il consumo di pane salato. I giovani uomini e le donne sognano presumibilmente chi sposerano, che sarà quello che gli offrira da bere l'acqua.

Altra usanza rituale sono tutti i lavori relativi all'uva, vale a dire la raccolta, la pressatura e il processo di fabbricazione di raki, chiamato "chatzanemata".

La tavola di Pasqua comprende agnello farcito con spezie, le frattaglie ed il formaggio. La musica, la danza e le canzoni di Naxos sono diffusi in tutta la Grecia. I testi delle canzoni sono molto simili a quelli della Creta, le Madinades. La gente del posto, che ha una capacità poetica innata, tende a improvvisare facendo la rima delle loro canzoni. Fanno canzoni per matrimoni, emigrazione anche ninne nanne, canti religiosi e lamenti.

A Naxos incontriamo molte sagre tradizionali, come quelle di Zoodochos Pigis a Agrokoiliotissa, di Agias Triadas a Galanado, di Agios Georgios a Kinidaros e di Agios Nikodimos.