TINOS

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Tinos e la terza più grande isola delle Cycladi dopo Andros e Naxos. Appartiene alle Cycladi del nord e si trova a sud est di Andros e a nord ovest di Mykonos. Ha una superficie di 197 chilometri quadrati, conta 52 insediamenti con 9701 abitanti. Nella città di Tinos esiste la grandiosa chiesa di Panagia Megalochari. Vicino della città ci sono i tradizionali villaggi di Moudados, Karia, Berdemiaros, Triadaros, Dio Choria, Arnados, Moni Chechrovouniou, e gli insediamenti nelle vicinanze di spiaggia Skiladaro, Agios Sostis, Agio Ioannis Porto e Lichnaftia.

Il Exombourgo con sede Xinara, iclude gli insediamenti tradizionali di Xinara, Loutra, Kroko, Sklavochorio, Agapi, Perastra, Komi, Kato Kleisma, Karkado, Aetofolia, Kalloni, Kardiani, Isternia, Smardakito, Tarabado, Kabo, Chatzirado, Ktikado, Tripotamo, Sberado, Tzado, Kechro, Messi, Steni, Falatado, Kathlikaro, Mirsini, e Potamia. Ancora, include gli insediamenti nelle vicinanze di spiaggia di Isternio, Vathi, Kardianis ( Giannaki), Agios Romanos kai Kolibithra. 

Il villaggio di Torre è famoso per la scuola delle belle arti ed include gli insediamenti tradizionali di Plateies, Vernardos, Pirgos, Marla e Mamados e ancora l' insediamento nelle vicinanze di spiaggia Panormos.

La montagna più alta è Tsiknias che si trova sulla parte est dell'isola con altitudine di 726 metri. Altre caratteristiche di Tinos, sono le numerose e di architettura meravigliosa colombaie (peristeriones) e anche i 1200 chiesette di campagna.

Gli abitanti dell'isola sono, in gran parte, agricoltori e pescatori mentre alcuni di loro lavorano al settore turistico. La base dell'economia di Tinos e il turismo religioso. Esiste anche il giro turistico a forma di escursioni, passeggiate etc., soprattutto nei mesi estivi. L'isola ha un trasporto marittimo che la collega con i porti di Pireo e Rafina. 

Il nome di Tinos è preellenico, si collega con la parola, dall'alfabeto fenice, Tannoti (serpente). Tinos si chiamava oppure Ofiousa (piena di serpenti). Si suppone che il deo e protettore dell'isola Poseidon eliminò questi serpenti.

I primi abitanti furono i Pelasgi, seguiti dagli Iones, gli Ateniesi, i Macedoni, i Tolemei e i Romani. Impianti domestici dall'epoca Neolitica, Geometrica ed Arcaica sono stati individuati sull'isola.

Il centro storico dell'isola, dall'epoca geometrica sino il 5° secolo a.C. e dall'epoca di Gizes fino l'occupazione dai Turchi, fù Xombourgo. Xombourgo oggi si chiama la montagna rocciosa (altitudine 540m.) e si trova sul centro della parte est di Tinos ed è inespugnabile di natura perchè l'accedere su esso dai tre lati è impossibile. A Xombourgo fù costruita l'acropolis ed al sud di essa fù sviluppata la città dell'epoca geometrica, arcaica e classica sino il 5° secolo a.C. Dopo, e sempre nella stessa posizione, il Burgo Veneziano sviluppò la sua città.

Il 480 a.C. prima della battaglia marina di Salamina, la triiris (imbarcazione di guerra) Tiniana di Panaitios venne unita con la flotta greca e i suoi membri diventarono ottimi informatori dei greci. Il nome di Tinos è scritto sullo tripode della Pizia all'oracolo dei Delfi.

Nel periodo Bizantino l'isola subì numerosi attacchi dai Saracini. Il 1204, dopo la caduta di Constantinopolis alle crociate, Tinos passò nelle mani dei Veneziani, inizialmente come conquista della famiglia Ghizi (1207- 1390) e dopo, fino il 1715, appartenne alla direzione della Democrazia di San Marco. La presenza per molti anni dei Veneziani ha avuto un ruolo molto importante sulla formazione sociale, culturale e politica del carattere di Tinos. Questa presenza ha portò Tinos ad essere il rifugio dei greci perseguitati, assicurando le loro vite. Infuenzò la composizione sociale con la costruzione di un sistema particolare di Feudalismo. Influenzò oppure la cultura e la religione (presenza del dogma catolico).

IL 1715, i Turchi conquistano l'isola ma la loro presenza fù formale. Tinos, approfittò questo trattamento privilegiato e subì un'importante progresso. Diventò direzionalmente autonoma e fiorì economicamente sviluppando il commercio e le manodopere. In pratica, Tinos fù la capitale economica delle Cycladi e la chiamarono “piccolo Parigi”. L'arte della scultura dei marmi fiorì e Tinos diventò il centro più grande della Grecia. Questa arte viene ereditata ai più piccoli membri delle famiglie che continuano a progredirla in tutta Grecia, la Piccola Asia e la penisola Balcanica.

Il periodo dell'occupazione russa fù breve (1770-1774) però l'influenza architettonica delle chiese (ritmo Basilica) è ovvia. Il 31 di Marzo del 1821 la  prima torre che alzò la bandiera della rivoluzione contro i Turchi fù quella di Tinos, la Exo Meria. Il 30 di gennaio del 1823 verra trovato il quadro di Megalochari dopo una divina visione di Agias Pelagias. 

Il 15 di Agosto del 1940 gli italiani silurano la nave incrociatore “Elli” sul porto di Tinos, il giorno prima della festa popolare. Nel periodo dell'occupazione italiana e tedesca gli abitanti soffrirono di fame. La resistenza degli abitanti di Tinos contro le forze di occupazione fù importantissima. Tinos nel corso degli anni divenne il simbolo di fede per tutta l'Ortodossia.

Fare attenzione a :

  • Chiesa di Evanggelismos di Theotokos, simbolo dell'Ortodossia Greca.
  • La chiesa di Taxiarches.
  • Il Agios Nikolaos dei Cattolici.
  • La chiesa di Malamatenia.
  • L'insediamento di Pirgos.
  • La scuola artistica a Pirgos, Comune di Panormos.
  • La chiesa di Agias Aikaterinis a Cabos.
  • Le masse granitose a Volax e a Voliaka.
  • L'insediamento tradizionale di Moudado.
  • Il tempio di Analipseos Cristou a Arnado.
  • Il tempio di Agias Triadas a Falatado.
  • Il tempio di Timios Stavros a Ktikado.
  • La Panagia di Rodari al villaggio di Xinara.
  • Il “Centro di Fede e di Cultura (il “palazzo del despota”) al villaggio di Xinara.
  • L'insediamento di Isternia, luogo di residenza dei scultori di marmo.
  • L'insediamento di Kardiani.
  • Le parrocchie di Genethlion Theotokou e di Agioi Anargiroi che si trovano rispettivamente ai villaggi di Plateia e di Marla.
  • Le colombaie (più di 600). La maggioranza di esse vennero costruite tra il 18° e il 19° secolo e si trovano nella valle del villaggio di Tarabados.
  • Il convento di Kira Xeni e il Kato monastiri dove ci sono indizzi ma oppure reperti dell'epoca preistorica.(Una tomba a thòlos Micenea e una tomba dell'età Geometrica).
  • Le località di Evanggelistrias e di Grammatico dove è stata trovata una scritta del quarto secolo a.C. che nomina un luogo sacro della terra. In questo posto esisteva un'insediamento Romano.
  • La scuola dell'artigianato che funziona dal 1898 allo scopo di istruire l'arte di tessitura. Fondata da Nikolaos e Eleni Zarifi e l'Istituto Sacro Evanggelistrias. Gli alunni sono tutti di Tinos e i loro studi sono gratuiti. I stabilimenti della scuola sono luoghi privati e si trovano sulla via Evanggelistria e appartengono all'associazione “Evanggelismos”. Accanto alle aule con i telaii, si espongono diverse opere dell'arte di tessitura che la scuola produce (num.tel. 22830 22894).
  • Il sito archeologico di Kionion (tempio di Poseidon).
  • Il Seminario che funziona dal 1966 e si trova sul lato sopra la Viale Megalocharis di fronte dall'Istituto Sacro. Gli alunni studiano, abitano e mangiano dentro il Seminario come borsiste dello Stato. Centinaia di lauerati forniscono le chiese di tutto il paese (num.tel. 22830 22198).

 

Musei :

  • Museo Archeologico di Tinos a Chora di Tinos.
  • Credenza di chiesa. Si trova nel cortile della chiesa di Evanggelistrias di Tinos.
  • Il Museo degli Artisti di Tinos. Nel cortile della chiesa di Evanggelistrias di Tinos.
  • Il Museo di Antonios Sochos. Nel cortile della chiesa di Evanggelistrias di Tinos.
  • L'Esposizine dei Cimeli e dei Quadri Ecclesiastici. Nel cortile della chiesa di Evanggelistrias di Tinos.
  • L'Epsosizione per la Madonna. Nel cortile della chiesa di Evanggelistrias di Tinos.
  • La Pinacoteca.(donazione di Ath. Papadopoulos). Nel cortile della chiesa di Evanggelistrias di Tinos.
  • Il mausoleo di Ellis. Nel cortile della chiesa di Evanggelistrias di Tinos.
  • Il Museo dei Cimeli Ecclesiastici dell'Arcivescovado Cattolico al villaggio di Xinara.
  • Il Museo del Monastero di Kechrovouni dove si possono vedere antichi quadri religiosi (icone) del 18° e del 19° secolo. Si espongono oppure opere artigianali delle monache.
  • Il Museo Ecclesiastico al villaggio di Arnados.
  • Il Museo degli Attrezzi Agricoli che si trova al monastero di Agios Frangiskos al villaggio Mesi.
  • Il Museo Agricolo al Monastero degli Isouiti al villaggio di Loutra.
  • Il Museo degli Artisti di Isternia al villaggio di Isternia.
  • Il Museo di Giannoulis Chalepas al villaggio di Pirgos.
  • Il Museo degli Artisti di Panormos al villaggio di Pirgos.
  • Il Museo dell'arte di Marmo al villaggio di Pirgos.
  • Il Museo dell'arte Popolare al monastero di Agias Triadas di Girlas.
  • Il Museo Folclorico Loutron al Monastero di Oursoulinonal villaggio di Loutra.
  • Il Museo Folklore al villaggio di Steni.
  • Il Museo Folklore al villaggio di Volax.
  • Il Museo Folklore al villaggio di Falatados.
  • Il Museo Folklore al villaggio di Karia.

Isola che mantiene in gran parte il suo carattere tradizionale, con sagre e costumi. Tutte le case sono aperte e i passanti fanno visite per fare gli auguri e degustare i dolci e le bevande offerti.

Le sagre più tipiche:

  • La sagra in Vourniotissa (24 settembre)
  • La sagra di Agias Varvaras a Smovolo (4 dicembre)
  • La sagra Tripotamos (il giorno di Natale)
  • La sagra a Ktikado (Lunedi di Pasqua)
  • La sagra a Lakkotiani Isternia (Domenica dopo Pasqua)
  • La sagra della Madonna a Vrisi (Giorno)
  • La sagra di Agia Paraskevi a Karaba (26 luglio)
  • La sagra a Kira Xeni (23 agosto)

Le Grandi Sagre di Tinos: 

  • La Sagra dedicata alla scoperta della Santa Icona della Vergine (30 gennaio): il "grande giorno" dell'isola. La celebrazione inizia il giorno della vigilia con i vespri celebrati nella chiesa della scoperta in cui l'icona miracolosa è trasferita. La mattina dopo, si celebra la Santa Messa nella chiesa principale, dopo la quale una corona di fiori si pone al busto del vescovo Gabriel per onorarlo. Nel pomeriggio, alle 02:30 - l'ora esatta della scoperta – la Santa icona viene in processione per la città seguendo lo stesso percorso seguito dai residenti il 30 gennaio 1823. Dopo il ritorno della Santa icona nella chiesa, si effettua una cerimonia commemorativa alle tombe dei fondatori nel cortile della Chiesa. Si fa oppure un breve conto dei lavori del Comitato, della Sacra Fondazione Evangelistria Tinos, durante lo scorso anno. Di notte, si fa la famosa e molto spettacolare lampadoforia (noto come "lanterne") alla quale partecipano studenti di tutte le scuole e molte persone. Lampadoforia si fa in commemorazione del giorno di ritrovamento della Santa icona. Qundo l'icona venne trovata molti credenti che avevano sentito le buone notizie, sono discese dai loro villaggi verso la città tenendo torce accese attraversando le vie principali per finire sulla piazza Pantanassis, nel centro di Paralia. La celebrazione si conclude con la ricezione del Comune di Tinos stabilita in hotel.

 

  • Manifestazioni a fine settimana (1 e 2 febbraio):  Eventi sociali e religiosi di due giorni in onore della Vergine Maria (Ipapantis) e di Agios Simeon nel villaggio di Ktikados, dove si celebra nella chiesa parrocchiale della comunità ortodossa. Si conservano costumi di carattere puramente locale.

 

  • Festa Evnggelismou (25 marzo): Si celebra la Chiesa di Evanggelistria (Beata) Tinos.  Celebrazioni con Processioni e altre cerimonie religiose associate con la Festa Nazionale. A Chora, dopo la processione dell'icona (circa alle 00:00), si fanno esibizioni di danze tradizionali dell'isola sulla spiaggia. Segue una festa con dolci locali e raki. Infine i partecipanti ballano e si divertono.

 

  • 1° Maggio: La Festa del Lavoro si celebra a "Sklavochorio" con la tostatura dell'agnello. Qui, sulle tavole preparate viene offerto il cibo. Ci sono balli e canti per tutti i partecipanti. Il festival è organizzato dall'Associazione del villaggio che coinvolge tutti i residenti, che arricchiscono il pasto con stuzzichini fatti in casa, dolci, raki etc.

 

  • Sagra della Panagia Vrisiotissas (Domenica 1° di Maggio): Il pellegrinaggio del monastero cattolico di Panagia Vrisiotissas celebra la Messa all'aperto. Precede il trasferimento dell'icona dalla chiesa del villaggio di Tarampados con una processione dove i fedeli cantano inni in onore della Vergine Maria e si recita il Santo Rosario. Dopo la Divina Liturgia segue la benedizione dei veicoli, che sono allineati a sinistra e destra dell'autostrada.

 

  • Festa della Chiesa Mirsini (Domenica 2° di Maggio) celebra la chiesa parrocchiale del villaggio di Mirsini. Dopo la Messa, seguita da una festa nelle case del villaggio composta da leccornie e dolci locali. Le matrone del villaggio, famose per la varietà di piatti offerti a tutti i partecipanti, confermano l'ottima reputazione della loro ospitalità.

 

  • La sagra di Santa Pelagia (23 luglio): Forse la sagra più imponente dopo il ritrovamento dell'Icona Santa. In quel giorno la Santa icona viene trasferita al Monastero di Kechrovouni dove fedeli e visitatori si ospitano dalle monache. In serata, con la partecipazione di grandi folle che a piedi accompagnano il ritorno dell'Icona Santa al suo posto. Percorono quasi 8 chilometri. La processione offre uno spettacolo unico.

 

  • La festa dell'Assunta (15 agosto): La celebrazione dell'Assunta inizia il giorno della vigilia con i vespri celebrati nella chiesa. La mattina seguente, dopo il mattutino e la Messa solenne, segue la processione dell'icona miracolosa dove sono presenti le autorità dell'isola, contingente della Marina, e molti fedeli. La processione viene accompagnata da bande musicali della Marina e della Fondazione Santa. Si deponne una corona dal capo della Flotta al Mausoleo di "Elli " (nave di guerra) mentre nel pomeriggio del giorno seguente e alle 9.30 si getta una corona nell'acqua. La cerimonia viene seguita da molti ufficiali.

 

  • Festa Ipsosis Stavrou(14 settembre): Celebrazioni nella chiesa parrocchiale cattolica del villaggio Ktikado e nella chiesetta al vecchio porto di Tinos.

Costumi:

  • Il costume di "Kavos" si celebra il Natale a Tripotamos con elementi paleocristiani, medievali e di Monte Athos.
  • Tsiknopepmti (giovedi grasso) al villaggio Triadaros, rivive l'usanza della danza di Carnevale e l'Alfabeto di amore, come viene chiamato. Si forma un cerchio di ballerini che a turni cantando versi (di solito satirici) seguendo l'ordine dell'alfabeto della prima lettera di ogni versetto. Precedentemente si faceva in case. Oggi si svolge presso i bar del villaggio. Viene accompagnata con prelibatezze e dolci locali.
  • Il Carnevale di Falatados (ultima Domenica di Carnevale), con un tema diverso ogni anno. Si offrono antipasti e tutti i partecipanti ballano con la scorta di strumenti locali tradizionali (cornamusa, violino, chitarra). Nel villaggio di Agapi, celebrano il "Makaronas". "Makaronas" è una somiglianza umana (fatta di paglia), che la sfilano per le vie del villaggio cantando per bruciarla dopo sulla piazza del paese. La gente del posto e gli ospiti vegnono riuniti nella sala parrocchiale per mangiare la pasta tradizionale.